LA GESTIONE DEL PAZIENTE PSICOTICO: FATTORI DI PROTEZIONE E INTERVENTO PER LE PROFESSIONI SANITARIE #FAD1420NZ2705

Le prime descrizioni del disturbo psicotico, con particolare riferimento alla schizofrenia, vennero effettuate nel 1809, quando fu descritta come caratterizzata da alcuni quadri clinici costituiti dall’insorgenza in età postpuberale di un netto cambiamento della personalità, dalla comparsa di profonde alterazioni dell’affettività, del pensiero e da un progressivo deterioramento comportamentale.Nel 1893, Emil Kraepelin, inquadrò un gruppo di disturbi facente parte di un medesimo processo morboso caratterizzato da un esordio in età giovanile e il progressivo decadimento di varie funzioni psichiche, fino ad una condizione simile a quella delle demenze di origine organica. Per tale motivo, Kraepelin chiamò questa sindrome “dementia praecox”. Attualmente il DSM-5 delinea il disturbo psicotico, in maniera specifica e attraverso criteri e ben specifici. Il paziente psicotico, si caratterizza da imprevedibilità comportamentale e scarsa tolleranza dell’emotività. Per tale motivo, attraverso tale corso, è utile conoscere gli aspetti più specifici del suo funzionamento psichico, affettivo e comportamentale, al fine di sapere come regolarsi nell’interazione con tale paziente ed evitare che si scatenino “turbe emotive” e comportamenti violenti.

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