Museo storia della psichiatria

Pubblicato il 03-09-2015 da Luca Balducci - ( 2425 letture )

 

 

 

 

Il padiglione Lombroso, uno degli edifici simbolo del complesso manicomiale del San Lazzaro, Reggio Emilia– che dal 2 marzo 1945 al 6 dicembre 1948 ha ospitato anche il pittore Antonio Ligabue – è stato trasformato in Museo della psichiatria e aperto al pubblico il 30 settembre 2012. Per quasi un secolo luogo di dolore e costrizione, il museo permette ora di evocare la particolare atmosfera che lo ha caratterizzato. Sono stati rispettati i suoi spazi originali, i materiali, i cromatismi e le tracce del degrado che ne hanno segnato l’esistenza.
In mostra gli strumenti scientifici, di contenzione e di terapia quali camicie di forza, macchine per l’elettroshock, caschi del silenzio per isolare i pazienti, l’urna per la goccia d’acqua, tragiche testimonianze del come i pazienti venissero considerati “malati pericolosi per la comunità”.

                                                                                  

 

Pubblica in:   

Notizia presente in:

 

ULTIME NEWS NAZIONALI

COMUNICATO STAMPA ANEP IN MERITO ALL'ITER DI APPROVAZIONE AL SENATO DEL DDL 788

ANEP chiede ai Senatori ed alle Senatrici un Educatore Professionale con un'unica formazione ed unico profilo a tutela dei bisogni e dei diritti dei cittadini.

"Un Educatore ad Auschwitz. Una storia dimenticata: l'Omocausto" a Soverato (CZ)

Presentazione "Un Educatore ad Auschwitz. Una storia dimenticata: l'Omocausto" il 9 aprile 2024 a Soverato (CZ)

ULTIME NEWS REGIONALI

NEWSLETTER n.3 Sezione VENETO ANEP ATS -

News di Educazione Professionale Maggio - Giugno 2024

BINARIO 21 – A Soverato, un luogo da visitare che ci “ricorda di ricordare”

Martedì 9 aprile a Soverato (CZ), visita alla mostra "BINARIO 21" in occasione della presentazione del libro di Carlo Scovino "Fredy Hirsch un educatore ad Auschwitz. L’Omocausto: una storia dimenticata"

ANEP al Forum della Non Autosufficienza e dell’Autonomia possibile

L’Associazione Tecnico Scientifica è presente al Forum con il Workshop “La ricerca qualitativa che orienta l’agire quotidiano: apprendere nuove dimensioni di intervento”