Lettera aperta in Sicilia

Pubblicato il 02-01-2016 da Luca Balducci - ( 3370 letture )

 

Per un 2016 che metta al centro della sua agenda politica la disabilità con tutti i suoi principali nodi da sciogliere a garanzia dei diritti fondamentali di chi è più fragile. Con questo auspicio la garante regionale per le persone con disabilità Giovanna Gambino scrive una lettera aperta alle istituzioni regionali affinchè aprano gli occhi sulla disabilità e su tutto quello che ancora c'è da fare. "Beato Pino Puglisi ci ha lasciato un pensiero operativo 'E se ognuno fa qualcosa': espressione di massima disponibilità al fare, ad essere al servizio della comunità tutta - esordisce nella sua lettera la garante Giovanna Gambino -. Un pensiero che ben si addice al clima natalizio e festivo: l'attenzione per il più debole e il senso della custodia devono costituire un pensiero costante per tutti noi se vogliamo crescere come società civile. Ed è necessario che questo sia un  pensiero operativo anche per chi occupa un posto nei luoghi istituzionali preposti alla creazione della rete assistenziale in senso ampio per tutte le persone fragili e per le loro famiglie. Non si può creare alcuna rete di politiche sociali senza istituzioni sensibili e senza un supporto della comunità". 

Per potere dare le risposte maggiori a tutte le principali istanze che riguardano il mondo della disabilità è fondamentale avere il sostegno concreto dal punto di vista operativo delle istituzioni, in primis di quelle regionali oltre che comunali. "Il garante da solo, senza una rete istituzionale, non può in alcun modo perseguire la attivazione di supporti e servizi adeguati ai bisogni dei più fragili. Perseguire il valore del servizio e della cooperazione di rete a favore dei più fragili è il compito supremo per ciascuno di noi che occupa un posto nei luoghi istituzionali. Non si può operare lasciando prevalere interessi e poteri individuali rispetto alle necessità delle persone fragili. Sotto l'albero di questo Natale e per il nuovo anno che verrà vorrei che ogni istituzione lasciasse una proposta operativa a favore dei più deboli e delle famiglie in difficoltà, di tutte quelle famiglie che vivono la medesima emarginazione dei loro figli a causa dell'assenza di adeguati servizi". 

Sono tanti i problemi e i gravi disagi sociali, ancora irrisolti, che in Sicilia investono molte famiglie insieme ai loro disabili. C'è Margherita Bravo la mamma del piccolo Gabriele di Palermo con grave disabilità che dando la voce al suo bambino attraverso una lettera scrive: "Vorrei potere fare ricreazione come tutti i miei compagni, vorrei avere un'assistente specializzato che mi possa imboccare.... vorrei anche solo per un po' di tempo essere veramente integrato nella società. Non solo a parole ma anche con i fatti concreti. Non voglio più sentirmi un peso".

"Ogni giorno è troppo difficile per tutti loro - scrive ancora nella sua lettera Giovanna Gambino -. Il maggior senso di civiltà si costruisce attraverso la operosità silenziosa  di ciascuno di noi. Il Natale più autentico è quello che ci riesce a convertire nel profondo e ci dà la spinta ad operare nello spirito di custodia di tutti i legami forti, legami che ci uniscono al cammino di altre persone, ognuno con le sue fragilità e con le sue potenzialità. In questo Natale che vede tanta indigenza e povertà aggiungersi alle condizioni di fragilità è necessario che ciascuna istituzione lasci un segno del proprio cambiamento. La sofferenza deve costituire per tutti noi non motivo di condivisione formale ma di conversione e cambiamento reale per la difesa della dignità della persona. Affinchè la globalizzazione della indifferenza non continui a mietere altre vittime in tutti i campi del disagio e della disabilità mettiamo sotto l'albero la nostra espressione individuale di impegno al cambiamento". 

                                                       

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